Una mattina mi sono messa a spulciare siti e blog alla ricerca di articoli sulla pole dance.
Dopo una breve ricerca su Google, sono incappata in un magazine online che parlava delle “controindicazioni della pole dance”.
Purtroppo per noi (e per fortuna dell’autore), l’articolo non era né datato né firmato.
Vi riporto qui una parte del testo:
Quali sono le controindicazioni della pole dance?
Per darsi a questa danza è necessario avere una discreta, se non ottima, preparazione atletica: coinvolge tutto il corpo ed è necessario avere un minimo di resistenza, flessibilità e coordinazione per migliorarle giorno dopo giorno. Partire da zero può rivelarsi un rischio: potremmo uscire dalla prima lezione doloranti e demoralizzati. Anche chi non ha mordente non è adatto a questa ginnastica, che non dà dei risultati immediati e richiede pazienza e determinazione, un lavoro di potenziamento muscolare che affianchi la parte più coreografica, in modo che le figure riescano bene. Chi soffre di mal di schiena frequenti, inoltre, è meglio che cerchi un’altra ginnastica per tonificare i muscoli.
Sebbene sia vero che non raccomanderei il nostro sport a chi ha seri problemi di schiena, non sono assolutamente d’accordo nello scoraggiare chi voglia intraprendere la nostra disciplina.
Non è vero che è necessario avere da subito resistenza, flessibilità e coordinazione: il lavoro muscolare è graduale e la progressione didattica segue la propedeuticità degli esercizi.
Se si esce dalla lezione doloranti e demoralizzate, probabilmente si è sbagliato insegnante, non sport e, sebbene sia vero che per ottenere risultati nella pole ci vuole tempo, pazienza e tenacia, queste caratteristiche non sono forse necessarie per praticare qualsiasi disciplina?
Chi ha scritto questo articolo che competenze ha?
Chi ha scritto questo articolo, si rende conto della responsabilità che ha nel condividere e diffondere certe informazioni?
Si tende a credere a tutto ciò che si trova scritto. Purtroppo però, al giorno d’oggi, chiunque sul web può aprire un blog e mettere nero su bianco qualunque cosa.
Per questo è meglio, prima di credere incondizionatamente a ciò che si legge, verificare le fonti e farsi un’opinione solo dopo aver letto il parere di chi ha competenza in materia.
Non ho finito con questo articolo al vetriolo.
Sempre nella stessa mattina sono incappata nel blog di Caterina Balivo, che in genere considero una donna intelligente, spiritosa e di classe.
Il suo blog, però, penso e spero non sia scritto di suo pugno ma piuttosto redatto da qualche ghost writer un po’ scurrile e analfabeta, sia a livello di sintassi, sia di pole dance.
Caterina (o chi per essa) racconta, tutto d’un fiato, senza punteggiatura, di essere andata “in un palazzo a Milano dove c’era una stanza gigante (…)” e di aver fatto riscaldamento per 29 minuti sui tacchi.
Prima fai ginnastica per 29 minuti sui tacchi, e già lì pensi di morire.
Leggendo un’affermazione del genere si stenta a credere che abbia davvero mai messo piede in una palestra di pole dance.
Se pensate che il peggio sia già arrivato, proseguite un paio di righe sotto nell’articolo del blog:
Non vi dico poi quando, accanto a te, hai una bassina con chiletti in più ovunque e che con un’agilità di una gazzella volteggia con quel cacchio di palo (sic!).
Da insegnante vi dico che quelle con chiletti e anni in più sono quelle che io stimo maggiormente per la tenacia e la grinta. Loro sono uno stimolo e un esempio e quando un esercizio non mi viene, sudo, mi fa male da qualche parte penso a loro, alle loro smorfie di dolore e a ogni singola goccia di sudore che le vedo versare.
Ho trovato Donne Meravigliose che hanno passato lezioni dopo lezioni a riprovare a fare Invert V, Spider, Ballerina nonostante i chiletti di troppo, nonostante le articolazioni non fossero più quelle dei 20 anni e trattando i propri lividi e i Doms* come medaglie al valore.
Sono rimasta dispiaciuta e delusa nel vedere la leggerezza con cui si parla del nostro sport, ma soprattutto ora capisco perché tante volte le donne non si sentano pronte per iniziare il nostro sport. Non si sentono adeguate o abbastanza forti o abbastanza belle per competere con certi modelli e per fare i conti con la propria immagine allo specchio.
Questo tipo di pregiudizio andrebbe superato e come insegnante, come marchio di abbigliamento e come donna, mi farò sempre portatrice dei valori che vedono lo sport come una fonte di gioia, di salute e di positività.
Cosa possiamo fare come comunità di pole dancer per far passare un messaggio positivo a tutte le donne? Per far capire che dobbiamo amare il nostro corpo con i suoi limiti, con i suoi difetti ma che dobbiamo anche tendere a migliorarci di giorno in giorno e a non lasciarci andare per noi stesse?
*I DOMS (Delayed onset muscle soreness) sono quei dolori muscolari, conosciuto come “acido lattico” o, come si dice a Verona “carne grea” che vengono dopo 14/72 ore da un allenamento muscolare intenso.